giovedì 4 agosto 2016





Ulteriori bottoni di divise militari rinvenuti nella cittadella fortificata di Milazzo tra il 2003 ed il 2006 (area compresa tra la cinta muraria del Quattrocento, c.d. aragonese, e quella del Cinquecento, c.d. spagnola).
 
Per un primo elenco si rimanda al link BOTTONI MILITARI MILAZZO.

Nella cittadella fortificata di Milazzo sono stati rinvenuti ben 26 bottoni di divise militari, molti dei quali sono riconducibili con certezza al decennio dell'occupazione britannica in Sicilia (1806-1815).
 
Rinvenimenti a cura dei soci della



I bottoni delle divise militari britanniche (1806-1815)

Nell’inverno del 1806 l’avanzata delle truppe napoleoniche verso Napoli costrinse il Re Ferdinando IV di Borbone a fuggire ed a rifugiarsi in Sicilia, dove avrebbe ritentato in collaborazione con le forze armate inglesi la conquista dei suoi domini ormai occupati dalle truppe di Napoleone, giunte sino in Calabria.

Il decennio di permanenza delle truppe britanniche in Sicilia (1806-1815) è testimoniato a Milazzo da numerosi bottoni di divise militari recentemente trovati nella cittadella fortificata.

I primi a giungere al Castello di Milazzo furono il 13 marzo 1806 i militari del primo battaglione del 35th Regiment of Foot, reggimento di fanteria proveniente da Messina e guidato dal colonnello Sir John Oswald (1771-1840), cui fu affidato il comando militare di Milazzo. Di lì a poco sarebbero arrivati altri 5.000 soldati di fanteria accampati in tende e baracche dalla contrada Tremonti sino a S. Giovanni, mentre un altro reggimento sarebbe stato destinato al Castello assieme al 35°. Cavalleria ed artiglieria furono accampate invece da S. Papino sino a Tremonti, lungo l’odierna via Risorgimento che sino ai primi anni del Novecento conservò il toponimo di “via Campo Inglese”. Questo ampio spiegamento di forze fu ispezionato dal generale Sir John Stuart (1759-1815), giunto a Milazzo nella qualità di comandante supremo delle truppe inglesi stanziate in Sicilia.

I militari, sempre più numerosi, avrebbero trovato ospitalità anche in un altro accampamento ubicato alle pendici del costone sottostante il Castello e la chiesa di S. Rocco, domiciliando spesso nei conventi e nelle ville del Capo: nell’aprile 1809 il loro numero avrebbe raggiunto le 10.000 unità.

Milazzo ospitò dunque i reggimenti inglesi impegnati nei combattimenti dell’Italia meridionale e dell’Egitto. La loro permanenza è testimoniata dal coevo manoscritto inedito del sacerdote milazzese Michelangelo Lo Miglio, ricco di particolari interessanti: non manca di descrivere le bande dei reggimenti e persino una delle loro divise; ed ancora le esercitazioni con tanto di simulazioni di battaglie ed i solenni festeggiamenti militari per il compleanno di Re Giorgio d’Inghilterra (2 giugno) e della moglie.

Il 4 luglio 1806 Stuart ed Oswald furono tra i protagonisti della Battaglia di Maida in Calabria, dove furono annientate le truppe di Napoleone. Oswald tornò a Milazzo il 28 luglio 1806, riprendendo il comando militare della città e del Castello, ove giunsero 60 prigionieri francesi catturati proprio a Maida. Grazie al successo conseguito in Calabria, Oswald fu promosso brigadiere generale, mentre a diversi reggimenti vittoriosi fu accordato l’onore di riportare sui bottoni delle proprie uniformi la dicitura “Maida”. Ne fanno fede proprio due bottoni trovati nella cittadella fortificata, quello del 81st Regiment of Foot (Loyal Lincoln Volunteers) e quello del 58th Rutlandshire Regiment of  Foot, nel quale si ricordano ben tre battaglie: «Gibraltar - Egypt - Maida». Quest’ultimo reggimento l’8 aprile 1808 sostituì il 35° di Oswald nel presidio militare del Castello e dell’intera città. Oswald sarebbe comunque tornato a Milazzo nel 1809, come già aveva fatto dopo la campagna d’Egitto che nel 1807 lo aveva costretto assieme a Stuart ad allontanarsi per diversi mesi dalla Sicilia.

Da quella campagna d’Egitto giunse a Milazzo il 6 aprile 1808 anche il reggimento De Roll, composto da svizzeri, tedeschi ed alsaziani. Venne fondato nel 1794 dal barone Louis de Roll, al servizio di Sua Maestà britannica. Il barone era un massone, circostanza che si riflette nella scelta dell’insegna (con tanto di occhio) del suo reggimento, occhio riportato in un bottone trovato nel 1992 nella discarica sotto il monastero delle benedettine ed attorniato dal motto in tedesco decifrato solo in parte: «…über uns und segne unsere treue». Probabilmente è questo il reggimento “germanese”, ossia tedesco, che il sacerdote Lo Miglio annota nelle sue memorie ricordandolo dotato di una «bellissima banda numerosa, con molti strumenti africani». Banda che - ricorda il sacerdote - il 9 giugno 1808 suonò nel campo in onore di Luigi Filippo d’Orléans, futuro Re dei Francesi, che nel pomeriggio di quello stesso giorno dalla terrazza più alta del Castello («sopra la torre maestra») ammirò estasiato il panorama di Milazzo.

Sir John Stuart (1759-1815) 

 
1- (1806-1815)




Gli Inglesi a Milazzo alle soglie dell'Ottocento. Bottone di divisa militare: 27th (Inniskilling) Regiment of Foot (rinvenimento anno 2004). Vi si leggono tracce della dicitura «ENNISKILLEN».
Quarto esemplare rinvenuto all’interno della cittadella fortificata. Gli altri 3 esemplari furono rinvenuti nel 1928, quando consentirono di identificare l’uomo imprigionato nella Gabbia di Milazzo (oggi custodita al MuCri di Roma). Vai al link GABBIA DI MILAZZO


 



27th (Inniskilling) Regiment of Foot (2004)

 


27th (Inniskilling) Regiment of Foot (1928)


Inniskillings Museum Collection
 
 


An officer’s coatee, 2Officer’s jacket, 27th (Inniskilling) Regiment of Foot, Napoleonic Wars (Inniskillings Museum Collection)





2- (1806-1815)

Royal Artillery, post 1795 (divisa militare britannica - rinvenimento anno 2004).

Secondo esemplare rinvenuto all’interno della cittadella fortificata. L'altro esemplare fu rinvenuto nel 1928, in occasione della scoperta della Gabbia di Milazzo (oggi custodita al MuCri di Roma). Vai al link GABBIA DI MILAZZO. Vedasi foto in alto. Un terzo esemplare è stato rinvenuto qualche anno fa da un privato in un terreno posto in prossimità della Grotta di Polifemo.








Royal Artillery, 2004

3 - (1806-1815)
Royal Corsican Rangers
Vi si legge la dicitura: «Royal Corsican Rangers». Nel retro diciture illeggibili. Rinvenuto nel periodo 2003/06
 


 
Un esemplare del bottone scaricato dal web


 

4 - (1806-1815)

50ème Régiment d´Infanterie de Ligne? O piuttosto 50o britannico? Bottone non meglio identificato. Rinvenuto nel periodo 2003/06




 

Bottone simile scaricato dal web




5 - (1806-1815)

Bottone di divisa militare britannica non meglio identificato.
Sul retro si legge «I McGOWAN LONDON». Rinvenuto nel periodo 2003/06



 


6 - (1806-1815)

Bottone di divisa militare britannica non meglio identificato.
 

Nel retro si leggono tracce della dicitura «FIRMIN & WESTALL ». Rinvenuto nel periodo 2003/06. 






7 - (1806-1815)

Bottone di divisa militare britannica non meglio identificato.
 

Nel retro si leggono tracce della dicitura «FIRMIN & WESTALL ». Rinvenuto nel periodo 2003/06. 


 

Bottone di divisa militare non meglio identificato.





9 - (fine Ottocento?)

Verisimile bottone Regia Marina italiana. Sul retro dicitura «A. Binda - Milano» (rinvenuto presso la discarica del costone nord nel 1992)











10 - (fine Ottocento?)

Verisimile bottone Regia Marina italiana. Sul retro dicitura «A. Binda - Milano» (rinvenuto presso la discarica del costone nord nel 1992)