Ulteriori bottoni di divise militari rinvenuti nella cittadella fortificata di Milazzo tra il 2003 ed il 2006 (area compresa tra la cinta muraria del Quattrocento, c.d. aragonese, e quella del Cinquecento, c.d. spagnola).
Per un primo elenco si rimanda al link BOTTONI MILITARI MILAZZO.
Nella cittadella fortificata di Milazzo sono stati rinvenuti ben 26 bottoni di divise militari, molti dei quali sono riconducibili con certezza al decennio dell'occupazione britannica in Sicilia (1806-1815).
Nella cittadella fortificata di Milazzo sono stati rinvenuti ben 26 bottoni di divise militari, molti dei quali sono riconducibili con certezza al decennio dell'occupazione britannica in Sicilia (1806-1815).
Rinvenimenti a cura dei soci della
I
bottoni delle divise militari britanniche (1806-1815)
Nell’inverno del 1806
l’avanzata delle truppe napoleoniche verso Napoli costrinse il Re Ferdinando IV
di Borbone a fuggire ed a rifugiarsi in Sicilia, dove avrebbe ritentato in
collaborazione con le forze armate inglesi la conquista dei suoi domini ormai
occupati dalle truppe di Napoleone, giunte sino in Calabria.
Il decennio di
permanenza delle truppe britanniche in Sicilia (1806-1815) è testimoniato a
Milazzo da numerosi bottoni di divise militari recentemente trovati nella
cittadella fortificata.
I primi a giungere al
Castello di Milazzo furono il 13 marzo 1806 i militari del primo battaglione
del 35th Regiment of Foot, reggimento
di fanteria proveniente da Messina e guidato dal colonnello Sir John Oswald
(1771-1840), cui fu affidato il comando militare di Milazzo. Di lì a poco
sarebbero arrivati altri 5.000 soldati di fanteria accampati in tende e
baracche dalla contrada Tremonti sino a S. Giovanni, mentre un altro reggimento
sarebbe stato destinato al Castello assieme al 35°. Cavalleria ed artiglieria furono
accampate invece da S. Papino sino a Tremonti, lungo l’odierna via Risorgimento
che sino ai primi anni del Novecento conservò il toponimo di “via Campo
Inglese”. Questo ampio spiegamento di forze fu ispezionato dal generale Sir
John Stuart (1759-1815), giunto a Milazzo nella qualità di comandante supremo
delle truppe inglesi stanziate in Sicilia.
I militari, sempre più
numerosi, avrebbero trovato ospitalità anche in un altro accampamento ubicato alle
pendici del costone sottostante il Castello e la chiesa di S. Rocco,
domiciliando spesso nei conventi e nelle ville del Capo: nell’aprile 1809 il
loro numero avrebbe raggiunto le 10.000 unità.
Milazzo ospitò dunque i
reggimenti inglesi impegnati nei combattimenti dell’Italia meridionale e
dell’Egitto. La loro permanenza è testimoniata dal coevo manoscritto inedito
del sacerdote milazzese Michelangelo Lo Miglio, ricco di particolari
interessanti: non manca di descrivere le bande dei reggimenti e persino una
delle loro divise; ed ancora le esercitazioni con tanto di simulazioni di
battaglie ed i solenni festeggiamenti militari per il compleanno di Re Giorgio
d’Inghilterra (2 giugno) e della moglie.
Il 4 luglio 1806 Stuart
ed Oswald furono tra i protagonisti della Battaglia di Maida in Calabria, dove
furono annientate le truppe di Napoleone. Oswald tornò a Milazzo il 28 luglio
1806, riprendendo il comando militare della città e del Castello, ove giunsero
60 prigionieri francesi catturati proprio a Maida. Grazie al successo
conseguito in Calabria, Oswald fu promosso brigadiere generale, mentre a
diversi reggimenti vittoriosi fu accordato l’onore di riportare sui bottoni delle
proprie uniformi la dicitura “Maida”. Ne fanno fede proprio due bottoni trovati
nella cittadella fortificata, quello del 81st Regiment of Foot (Loyal
Lincoln Volunteers)
e quello del 58th Rutlandshire Regiment of
Foot, nel quale si
ricordano ben tre battaglie: «Gibraltar - Egypt - Maida». Quest’ultimo
reggimento l’8 aprile 1808 sostituì il 35° di Oswald nel presidio militare del
Castello e dell’intera città. Oswald sarebbe comunque tornato a Milazzo nel
1809, come già aveva fatto dopo la campagna d’Egitto che nel 1807 lo aveva
costretto assieme a Stuart ad allontanarsi per diversi mesi dalla Sicilia.
Da quella campagna d’Egitto
giunse a Milazzo il 6 aprile 1808 anche il reggimento De Roll, composto da svizzeri, tedeschi ed
alsaziani. Venne fondato nel 1794 dal barone Louis de Roll, al servizio di Sua
Maestà britannica. Il barone era un massone, circostanza che si riflette nella
scelta dell’insegna (con tanto di occhio) del suo reggimento, occhio riportato
in un bottone trovato nel 1992 nella discarica sotto il monastero delle
benedettine ed attorniato dal motto in tedesco decifrato solo in parte: «…über
uns und segne unsere treue». Probabilmente è questo il reggimento “germanese”,
ossia tedesco, che il sacerdote Lo Miglio annota nelle sue memorie ricordandolo
dotato di una «bellissima banda numerosa, con molti strumenti africani». Banda
che - ricorda il sacerdote - il 9 giugno 1808 suonò nel campo in onore di Luigi
Filippo d’Orléans, futuro Re dei Francesi, che nel pomeriggio di quello stesso
giorno dalla terrazza più alta del Castello («sopra la torre maestra») ammirò
estasiato il panorama di Milazzo.
Sir John Stuart (1759-1815)
1- (1806-1815)
Gli Inglesi a Milazzo alle soglie dell'Ottocento. Bottone di divisa militare: 27th (Inniskilling) Regiment of Foot GABBIA DI MILAZZO Quarto esemplare rinvenuto all’interno della cittadella fortificata. Gli altri 3 esemplari furono rinvenuti nel 1928, quando consentirono di identificare l’uomo imprigionato nella Gabbia di Milazzo (oggi custodita al MuCri di Roma). Vai al link
27th (Inniskilling) Regiment of Foot
27th (Inniskilling) Regiment of Foot
Inniskillings Museum Collection
Inniskillings Museum Collection
An officer’s coatee, 2Officer’s jacket, 27th
(Inniskilling) Regiment of Foot, Napoleonic Wars (Inniskillings Museum
Collection)
2- (1806-1815)
3 - (1806-1815)
4 - (1806-1815)
Bottone simile scaricato dal web
5 - (1806-1815)
6 - (1806-1815)
Nel retro si leggono tracce della dicitura «FIRMIN & WESTALL ». Rinvenuto nel periodo 2003/06.
7 - (1806-1815)
8
9 - (fine Ottocento?)
Verisimile bottone Regia Marina italiana. Sul retro dicitura «A. Binda - Milano» (rinvenuto presso la discarica del costone nord nel 1992)